Introduzione
in questo articolo vi parlerò in dettaglio del funzionamento dei Power Bank, delle modalità di ricarica dei dispositivi, delle modalità di ricarica dei Power Bank e di come fare per mantenere questi utilissimi strumenti efficienti in modo che ci possano “salvare”nel momento del bisogno. Se avete fretta, vi serve solo un consiglio per l’acquisto e non volete perdere tempo nel leggere cose che interessano solo i fissati come me, cliccate qui per saltare subito alla sezione “Power Bank: guida all’acquisto“.
Introduzione
Cos’è un Power Bank
Com’è fatto un Power Bank
Capire i numeri di un Power Bank
Il circuito di controllo del Power Bank
I diversi tipi di batterie utilizzati per i Power Bank
L’importanza della presa USB-C
Power Bank: guida all’acquisto
Cos’è un Power Bank
Un Power Bank è una batteria esterna che può essere caricata utilizzando un cavo USB da diverse fonti di alimentazione e può essere utilizzato per alimentare qualsiasi dispositivo elettronico come smartphone, tablet, notebook, fotocamere, videocamere: in pratica tutto quanto possa essere caricato utilizzando una porta USB. Il Power Bank è portatile, ma le sue dimensioni, e soprattutto il suo peso, tendono ad aumentare all’aumentare della capacità di ricarica misurata in mAh, milliampere per ora: maggiore sarà il valore in mAh, più alto sarà il numero di volte che il Power Bank riuscirà a caricare i nostri dispositivi prima di essere messo a sua volta sotto carica.
I Power Bank dispongono di almeno una porta di alimentazione per la loro ricarica e di almeno porta USB per ricaricare i nostri dispositivi; fanno eccezione i recenti Power Bank wireless come il Magsafe Battery Pack che si ricarica con un cavo Lightning ma non ha nessuna uscita USB essendo adatto a caricare solo dispositivi Apple compatibili con la tecnologia Mag Safe.
Nei dispositivi più datati, il Power Bank veniva ricaricato attraverso una porta micro USB dedicata, ma l’avvento delle porte USB-C, le cui specifiche standard di funzionamento risalgono al 2014, ha fatto sì che una di queste porte possa essere utilizzata sia come ingresso per la ricarica del Power Bank, sia come uscita per la ricarica ad alta potenza dei dispositivi. A governare la ricarica c’è un circuito integrato di gestione dell’alimentazione e i circuiti per elevare la tensione di uscita del pacco di batterie, formato da più elementi agli ioni di litio da 3,7 V, alle tensioni di uscita per le porta USB-A (5V, 9V, 12V) e per le porte di uscita USB-C (5V, 9V, 12V, 15V e 20 V). Un Power Bank moderno dispone di più uscite USB-A e USB-C così da poter ricaricare più dispositivi contemporaneamente.
Com’è fatto un Power Bank
Un Power Bank non è costituito, come alcuni potrebbero pensare, solo da delle grosse batterie collegate ad un regolatore di carica, ma è un sistema complesso, formato da diverse componenti, in grado di adattarsi alla tipologia di dispositivo che deve ricaricare senza comprometterne il funzionamento e senza danneggiarsi a sua volta. Sostanzialmente, nei moderni Power Bank oltre alle batterie sono presenti diversi circuiti che governano la corrente e la tensione di uscita negoziandola con il dispositivo in carica, la corrente e la tensione di ricarica del Power Bank e proteggono le batterie dall’over charging e dalla scarica eccessiva. Questi circuiti elettronici sono ospitati su una PCB (Printed Circuit Board) racchiusa insieme alle batterie in un case solitamente non ispezionabile così da non poter effettuare la manutenzione e la sostituzione delle batterie esauste.
Capire i numeri di un Power Bank
Acquistare il Power Bank adatto alle nostre necessità significa scegliere il dispositivo di ricarica in grado di fornire energia al nostro smartphone, al nostro notebook o magari ad entrambi se nel posto in cui siamo non è disponibile una wifi e per collegarci ad internet abbiamo bisogno del tethering col cellulare, per il per tutto il tempo in cui prevediamo di essere lontani da una presa a muro. I rischi che si corrono con un acquisto sbagliato sono sostanzialmente due: comprare un Power Bank figo e leggerino ma che non ce la fa a fornire energia per il tempo necessario o acquistare un mattone eccessivamente ingombrante e pesante che oltre ai nostri dispositivi potrebbe fornire energia ad un piccolo centro abitato. Per evitare di buttare via i nostri soldi con un acquisto sbagliato, dobbiamo far pace con alcune grandezze elettriche e capire esattamente quanto consumano durante il loro funzionamento i dispositivi che dovremo alimentare.
L’analogia con l’idraulica
Spesso, per capire i concetti basilari dell’elettricità si utilizza l’analogia con acqua, cascate, stazioni di pompaggio ecc.. In questa analogia i Volt che rappresentano la tensione (simbolo V) equivalgono dall’altezza da cui cade l’acqua di una cascata e gli Ampere (simbolo A) alla larghezza della stessa cascata, in pratica alla quantità d’acqua che scende dalla cascata nell’unità di tempo, la cosiddetta “portata”. Se quella cascata d’acqua deve compiere un lavoro, tipicamente fare funzionare un mulino, la potenza che che verrà generata sarà direttamente proporzionale all’altezza della cascata e alla sua portata. Se si misura la potenza in Watt (simbolo W) questa equivale ai Volt moltiplicati per gli Ampere W=V x A.
Trasponendo questi concetti al nostro Power Bank, lo dobbiamo immaginare come una cascata con l’acqua che parte da un recipiente posto più in alto e viene raccolta in quello più in basso. La durata della batteria dipende da quanto sono grandi i due recipienti e da quanta acqua compone il flusso della cascata. Quando tutta l’acqua è stata trasferita tutta al recipiente più in basso, perché il meccanismo riprenda a funzionare, una pompa, consumando energia, dovrà trasferirla dal recipiente in basso a quello in alto. La pompa nella nostra analogia diventa il caricabatterie che sposta gli elettroni dal polo negativo la polo positivo della batteria.
Perché tutta l’acqua sia trasferita dal recipiente in alto a quello in basso ci vuole del tempo come del tempo deve passare perché la pompa riesca a riportare tutta l’acqua dal contenitore in basso a quello in alto. Analogamente, il Power Bank si scaricherà in un determinato tempo ed il caricabatterie impiegherà del tempo per ricaricarlo. Quando alle grandezze elettriche che abbiamo visto viene associato il tempo si parla di Ampere-ora (Simbolo Ah) e di Wattora (simbolo Wh).
Milliamperorora e Wattora: i numeri essenziali per valutare un Power Bank
Un Ampere-ora rappresenta la quantità di carica necessaria per erogare la corrente di un ampere per un’ora. Solitamente per indicare la capacità delle batterie di smartphone e notebook si utilizza un sottomultiplo dell’Ampere-ora, il milliampereora (simbolo mAh). Per sapere in quanto tempo una batteria si esaurirà basta fare un semplice calcolo: se ad esempio una batteria da 4000 mAh deve alimentare un notebook che consuma continuamente 1000 mA (milliampere) si scaricherà in 4 ore, se il notebook consumasse solo 500 mA si scaricherebbe in 8 ore. Questi calcoli sono utili anche per capire in quanto tempo si ricaricherà il Power Bank: per caricare un Power Bank da 10000 mAh con un caricabatterie di 1500 mA (1,5A) ci vorranno poco meno di 7 ore.
Quando si tratta di capire se un Power Bank è in grado di caricare un dispositivo è bene tenere adeguatamente conto delle perdite.
Supponiamo di avere un Power Bank da 10000mAh carico al 90% e di voler ricaricare uno smartphone con una batteria da 3000mAh
avremo 10000mAh x 90% x 80%) / 3000mAh = 2,4. Significa che con il nostro Power Bank quasi completamente carico potremo ricaricare completamente il nostro smartphone almeno due volte considerato che il 20% di energia verrà consumata durante il processo di carica.
Una maniera veloce per capire se il Power Bank che vogliamo acquistare è in grado di erogare la corrente necessaria a caricare un determinato dispositivo, indipendentemente dal numero di volte che riuscirà a caricarlo, è confrontare il valore dei Watt massimi che è in grado di erogare il Power Bank con il valore in Watt riportati sul caricatore originale del dispositivo. Perché le cose vadano bene la potenza in Watt del Power Bank deve essere maggiore o uguale a quella del caricabatterie. Il Macbook Pro del 2017 con cui sto scrivendo questo articolo è stato venduto con un caricabatterie da 61 Watt e lo sto caricando con il Power Bank INIU 62-E1 da 65 Watt e 20000 mAh. Dato che la batteria di cui è dotato il Mac Book Pro è da 4315 mAh, con il Power Bank carico al 100% dovrei poterlo ricaricare almeno tre volte, infatti 20000mAh x 100% x 80%) / 4315 mAh = 3,7. Nella realtà dei fatti questo calcolo non è sempre confermato dai risultati, un po’ perché le cose cambiano se mentre ricarichiamo il notebook lo stiamo utilizzando, un po’ perché le perdite aumentano se durante la ricarica si sviluppa calore, ma soprattuto perché spesso i valori indicati dai produttori sono puramente teorici.
Per capire, infine, quanti Wattora nominali eroga il nostro Power Bank, dobbiamo moltiplicare i milliampereora per il valore di tensione nominale delle celle al litio: 3,7 Volt. Questo dato è importante soprattutto per chi viaggia molto perché l’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA) consente di portare a bordo Power Bank con una potenza massima di 100 Wattora (Wh). Per il calcolo visto poc’anzi, vanno bene tutti i Power Bank con una capacità di carica inferiore o uguale a circa 27.000 mAh. Se il vostro Power Bank supera questa capacità, non potrete portarlo con voi in aereo.
Ho parlato di Wattora nominali perché per ottenere la potenza reale del Power Bank al valore calcolato moltiplicando i milliamperora per 3,7 bisogna sottrarre il 10% dovuto alle perdite. In pratica per il Power Bank INIU 62-E1 da 65 Watt e 20000 mAh oggetto di questo test avremo 20000 mAh x 3,7 V= 74000 milliwatt per ora = 74 Wh -10%= 67 Wh.
Il circuito di controllo del Power Bank
Come accennato nell’introduzione, sono numerose le funzioni che la scheda di gestione di un moderno power bank deve implementare.
Il circuito di carica deve gestire la carica delle batterie in maniera efficiente dal punto di vista dei tempi di ricarica, adottando al tempo stesso le misure necessarie a non stressare le batterie con correnti troppo intense che potrebbero portare a surriscaldamenti che, a lungo andare, ne diminuirebbero la vita utile. La strategia di ricarica utilizzata prevede che le batterie siano caricate fino al 65% della capacità massima a corrente costante, così da ricaricare velocemente le batterie con più della metà della carica utile senza stressarle eccessivamente, e che la ricarica prosegua tensione costante con la corrente che via via diminuisce. Il grafico seguente illustra questa situazione.
Per avere un numero di milliampereora elevato, e quindi una capacità di carica maggiore, si collegano in parallelo più batterie identiche che, però, possono avere tempi di carica e scarica leggermente differenti. Con l’alternarsi dei vari cicli di ricarica queste differenze, se non adeguatamente compensate, sono destinate ad aumentare compromettendo il funzionamento di tutto il Power Bank. A questo scopo sulla scheda di controllo è presente un circuito di bilanciamento della carica e dello scaricamento delle batterie il cui compito e appunto uniformare il livello di carica delle batterie durante l’utilizzo del Power Bank.
Per proteggere il power Bank da surriscaldamenti quando viene caricato o viene utilizzato per alimentare i nostri dispositivi, la temperatura delle batterie viene continuamente monitorata attraverso un sensore di temperatura e un apposito circuito di controllo che si occupa anche di sospendere l’erogazione di energia quando la tensione delle batterie dovesse essere troppo bassa. Se si lasciano scaricare troppo le batterie, infatti, la loro tensione diminuisce di colpo e il doverle riportare alla tensione operativa con la successiva fase di ricarica richiede molta energia e ne provoca lo stress dovuto al surriscaldamento. Riepilogando, Il circuito di controllo si occupa di monitorare temperatura e tensione della batteria e nel caso in cui i parametri di funzionamento non dovessero rientrare nei range di lavoro prefissati il sistema di sicurezza bloccherà il funzionamento della power bank. La zona ottimale di funzionamento delle batterie al litio è quella verde rappresentata in figura:
Il grafico ci dice che la maniera migliore per conservare a lungo le prestazioni di durata del nostro Power Bank web è di non scaricarlo oltre il 15% e di non caricarlo oltre l’85%.
Il circuito di regolazione dei livelli di tensione in uscita si occupa di elevare o diminuire la tensione erogata dal pacco batterie del Power Bank per portarla al livello ottimale previsto per il dispositivo che stiamo alimentando in quel momento. I moderni tipi di Power Bank, infatti, hanno più porte di uscita USB e USB-C con le quali si possono alimentare, anche simultaneamente diversi dispositivi. Il Power Bank IMIU 62-E1 da 65 Watt e 20000 mAh utilizzato come unità di test per la stesura di questo articolo, dispone di una porta di uscita USB-C, da utilizzare anche come ingresso per la ricarica, e due porte USB-A che possono erogare tensioni e correnti differenti secondo lo schema seguente:
IN USB-C: 5V-3A 9V-3A 12V-3A 15V-3A 20V-2.25A 45W(max)
OUT1 USB-C: 5V-3A 9V-3A 12V-3A 15V-3A 20V-3.25A 65W(max)
OUT2 USB-A: 5V-3A 9V-3A 12V-3A 36W (max)
OUT3 USB-A: 5V-3A 9V-2A 12V-1.5A 18W(max)
OUTI+OUT2=45W(max)+20W(max)=65W(max)
OUT1+OUT3=45W(max)+18W(max)=63W(max)
OUT2+OUT3=15W(Total)
OUT1+OUT2+OUT3=45W(max)+15W(max)=60W(max)
I moderni Power Bank dispongono di un indicatore di ricarica, di un indicatore del livello della batteria e di un indicatore di accensione costituiti sostanzialmente da uno o più led. Nei dispositivi moderni gli indicatori a Led sono costituiti da un comodo display lcd che dà informazioni anche sulla corrente e la tensione erogata dalle varie porte.
I diversi tipi di batterie utilizzati per i Power Bank
La qualità delle batterie che costituiscono il Power Bank è cruciale per le sue prestazioni e la sua affidabilità. I tipi di batterie utilizzati per la costruzione dei moderni Power Bank sono sono sostanzialmente due: agli ioni di litio (Li-ion) e ai polimeri di litio (Li-Po); naturalmente entrambi i tipi hanno vantaggi e svantaggi.
Le batterie agli ioni di litio
Le batterie agli ioni di litio sono il tipo di celle più comune utilizzato per la costruzione delle Power bank a causa dell’alta densità di energia che riescono ad immagazzinare rispetto al peso, del basso tasso di autoscarica quando non vengono utilizzate per lunghi periodi e al mantenimento delle prestazioni nel tempo anche in presenza di numerosi cicli di scarica e carica. Spesso questo tipo di batterie ha una vita utile che supera i 500 cicli di carica e scarica completi. Le batterie agli ioni di litio sono a forma cilindrica o, più raramente, a forma di parallelepipedo. Le batterie agli ioni di litio sono composte da un Catodo (elettrodo positivo) tipicamente fatto di ossido di litio nichel manganese cobalto, un Anodo (elettrodo negativo) solitamente in grafite e da un Elettrolita composto da sali di litio disciolti in solventi organici.
Riepilogando, i punti positivi delle batterie agli ioni di litio sono:
- l’alta densità di energia
- la lunga durata
- un basso tasso di autoscarica
- adatte per Power Bank affidabili ed economici
quelli negativi
- il costo più elevato rispetto alle batterie ricaricabili tradizionali
- potenziali problemi di sicurezza se danneggiate o utilizzati in modo improprio.
Le batterie ai polimeri di litio
Le batterie ai polimeri di litio utilizzano un elettrolita polimerico invece di uno liquido, offrendo flessibilità per quanto riguarda forma e nelle dimensione la composizione del catodo e dell’ anodo ricalca quella delle batterie agli ioni di litio, mentre l’elettrolita è solido di tipo polimerico. Hanno una densità di energia ancora maggiore rispetto a quelle agli ioni di litio e sono quindi adatte ad essere impiegate nei dispositivi dove la maggiore leggerezza è un fattore prgettualer importante.
I modelli più comuni hanno forma rettangolare e sono conosciuti per l’elevata capacità e il profilo sottile.
i punti positivi delle batterie ai polimeri di litio sono:
- la leggerezza e flessibilità di impiego
- una migliore sicurezza dovuta all’assenza di parte liquide nell’elettrolita
- la possibilità di essere modellate in varie forme e dimensioni
- adatte per i Power Bank sottili e leggeri
quelli negativi :
- il costo più elevato rispetto alle batterie agli ioni di litio
Sono più sicure le batterie agli ioni di litio o quelle ai polimeri di litio?
Quando si parla di batterie al litio ci vengono spesso in mente quei filmati di YouTuber che vivono sul clickbait in cui prende fuoco tutto: telefoni cellulari, notebook, Tesla.. Nella realtà dei fatti, la possibilità che una batteria al litio prenda fuoco è di uno su un milione.
Volendo fare una differenziazione possiamo dire che tutte le batterie al Litio sono sicure ma che le batterie ai polimeri di litio sono più stabili grazie al loro elettrolita solido/gel che diminuisce le perdite e il rischio di combustione.
L’importanza della presa USB-C
La presa USB-C è destinata a soppiantare la presa USB-A nel breve periodo. Avere a disposizione un Power Bank che può essere ricaricato velocemente utilizzando la porta USB-C e a sua volta alimentare direttamente i moderni dispositivi che fanno uso di questa presa è essenziale. La presa USB-C è sempre più utilizzata perché ha il connettore reversibile, per cui non bisogna fare più caso al verso di inserzione del cavo, perché attraverso di essa, utilizzando lo standard standard USB 3.2 Gen 2×2, si possono raggiungere velocità di trasferimento dei dasti di 20Gbps ma anche perché attraverso lo standard Power Delivery 3.1 può essere erogata la potenza massima di 240w. L’ideale, quindi, sono i Power Bank che dispongono di connettori USB-C e di connettori USB-A per la retro compatibilità. Anche se in commercio si trovano ancora Power Bank che dispongono solo di uscite USB-A e si possono ricaricare utilizzando una porta micro USB meglio evitare di acquistarli.
Power Bank: guida all’acquisto
In questa sezione vi presento tre Power Bank acquistabili su Amazon che hanno in comune il requisito della qualità ma che, in base alle loro caratteristiche sono adatti ad utilizzi diversi. Il primo è il Power Bank INIU 62-E1 da 65 Watt e 20000 mAh con due porte USB-C ed una porta USB-A che ho scelto per il mio uso personale ed ho testato per scrivere questo articolo. Ha un ottimo rapporto qualità prezzo e può ricaricare il mio Mac Book Pro più di una volta senza problemi; il secondo è l’Anker Prime 27.650 mAh 3 porte 250 W, il migliore e più potente Power Bank attualmente in commercio ed il terzo è l’Anker Nano Power Bank con ricarica rapida, 10.000 mAh, Power Delivery fino a 30 W, cavo USB-C integrato ma anche un’ulteriore porta USB C e una porta USB-A: un Power Bank compatto, leggero, di ottima qualità, ideale per chi deve caricare il cellulare o il tablet in caso di necessità, ma meno adatto all’uso con i notebook.
Power Bank INIU 62-E1 da 65 Watt e 20000 mAh
Si tratta di un dispositivo con un eccellente rapporto qualità prezzo che è tuttora acquistabile su Amazon al prezzo scontato di 51€ invece che 66,99. Pesa 324 grammi, è lungo 11 cm, largo 7,1 cm e alto 2,9 cm. Usa batterie ai polimeri di litio che lo rendono più leggero e compatto. Dispone di due porte USB-C di cui una che può essere utilizzata per la ricarica ed una porta USB-A. Le tre porte possono essere utilizzate contemporaneamente per caricare tre diversi dispositivi. La porta USB-C contrassegnata con OUT 1 può accettare una potenza di ricarica massima di 45W forniti da un caricabatterie che eroga 20V e 2.25A. Se utilizzata come uscita, la stessa porta è in grado di fornire 65W sufficienti ad alimentare e a ricaricare la maggior parte di notebook. Può ricaricare completamente un iPhone 16 4 volte, un iPhone XR 5 volte e un iPad 10 2 volte.
La Porta USB-C contrassegnata col simbolo OUT2 eroga 36W e quella USB-A contrassegnata come OUT 3 15W.
Se utilizzate contemporaneamente, le tre porte possono erogare 60W al massimo. Per maggiori informazioni circa le diverse potenze erogabili in funzione delle diverse porte collegate contemporaneamente consultate questa tabella:
OUT1 USB-C: 5V-3A 9V-3A 12V-3A 15V-3A 20V-3.25A 65W(max)
OUT2 USB-A: 5V-3A 9V-3A 12V-3A 36W (max)
OUT3 USB-A: 5V-3A 9V-2A 12V-1.5A 18W(max)
OUTI+OUT2=45W(max)+20W(max)=65W(max)
OUT1+OUT3=45W(max)+18W(max)=63W(max)
OUT2+OUT3=15W(Total)
OUT1+OUT2+OUT3=45W(max)+15W(max)=60W(max)
La velocità di ricarica dipende dal caricabatterie: con il caricabatterie da 20w della Apple ci vorranno meno di 5 ore, ma se si vogliono ridurre al minimo i tempi di ricarica bisogna acquistare un caricabatterie USB-C da 45W.
Nella confezione troviamo, oltre al Power Bank, un cavo di ricarica USB-C adatto a sostenere la corrente di ricarica massima, una custodia morbida, un manualetto molto scarno ed il certificato dei tre anni di garanzia.
Power Bank Anker Prime 27.650 mAh 3 porte 250 W
Si tratta di un dispositivo eccezionale dotato di una grande potenza di ricarica adatto per i compiti di ricarica più gravosi. Il display è chiarissimo e dà informazioni circa il livello di carica residua del Power Bank e l’erogazione di energia di ciascuna delle tre porte di cui è dotato.
Dispone di due porte USB-C e di una porta USB-A. Se usate singolarmente, le due porte USB-C possono fornire ognuna 140W di potenza, mentre la porta USB-A può fornire 65W. Se si usano contemporaneamente le due porte USB-C, la principale erogherà 140 W, mentre la secondaria 100W; utilizzando ana delle due porte USB-C insieme alla porta USB-A, la porta USB-C erogherà 140W mentre la porta USB-A 65W. Se si usano tutte e tre le porte insieme, la USB-C Principale erogherà 140W, quella secondaria 92W e Laporta USB-A 18W.
La ricarica delle batterie ai polimeri di litio avviene attraverso la porta USB-C principale del dispositivo e impiega un tempo variabile in funzione della potenza erogata dal caricabatterie impiegato.
Nella modalità di ricarica super veloce per caricare il Power Bank possono essere impiegate entrambe le porte USB-C per un massimo di 170w in totale, garantendo così la ricarica al 100% in meno di 45 minuti.
il Power Bank Anker Prime ha la possibilità di essere collegato attraverso una connessione bluetooth all’iphone o allo smartphone Android e di essere gestito con un App utilizzabile per individuare rapidamente il Power Bank con avvisi sonori, accedere a statistiche sul funzionamento in tempo reale, ottimizzare la durata del Power Bank con la ricarica intelligente e aggiornare il firmware del dispositivo.
Nella confezione trovano posto il Power bank Anker Prime da 27.650 mAh (250 W), un cavo di ricarica da USB-C a USB-C di 0,6 m da 140 W, la custodia da viaggio, la guida rapida e la garanzia di 24 mesi.
Il Power Bank misura 16,18 x 4,98 x 5,69 cm, pesa 667 grammi, può essere portato in aereo, ed è acquistabile su Amazon a 169,99€.
Power Bank Anker Nano
L’anker Nano, misurando solo 10,4 × 5,2 × 2,6 cm per 215 grammi di peso, è il Power Bank più compatto preso in esame. Ha una capacità di carica di 10000 mAh corrispondenti, considerate le perdite, a 30 Wh. La peculiarità di questo dispositivo è il cavo USB-C integrato che può essere utilizzato per ricaricare smartphone, tablet e laptop e ricaricare il Power Bank stesso. Il Power bank Anker Nano, grazie alla potenza in uscita di 30 Watt, è in grado di ricaricare al 50% un iPhone 14 in 30 minuti utilizzando il cavo integrato e, visto che lo stesso cavo può essere utilizzato per ricaricare l’Anker Nano, utilizzando un caricabatterie da 30 W si può raggiungere la carica del 50% in soli 45 minuti. Oltre al cavo di ricarica dispone di una porta USB-C ed una porta USB-A.
Può essere ricaricato indifferentemente dal cavo incorporato o dalla opera USB-C con un caricabatterie che abbia, come abbiamo visto, 30 Watt di potenza massima, ma va bene comunque un qualsiasi caricabatterie che abbia una delle seguenti quattro accoppiate tensione – corrente:
- 5 V⎓3 A
- 9 V⎓3 A
- 15 V⎓2 A
- 20 V⎓1,5 A
In uscita, può erogare dalle diverse porte i seguenti valori di corrente e tensione per un massimo di 30W ottenibile da ognuna delle due porte USB-C:
- Cavo USB-C: 30 W massimo (5 V ⎓ 3 A / 9 V ⎓ 3 A / 10 V ⎓ 2,25 A / 12 V ⎓ 2,5 A / 15 V ⎓ 2 A / 20 V ⎓ 1,5 A)
- USB-C: 30 W massimo (5 V ⎓ 3 A / 9 V ⎓ 3 A / 10 V⎓2,25A / 12V⎓2,5A / 15V⎓2A / 20V⎓1,5A)
- USB-A: 22,5W massimo (5V⎓3A / 9V⎓2A / 10V⎓2,25A / 12V⎓1,5A)
Il livello di carica è visibile grazie a un chiaro display a colori.
Il Power Bank Anker Nano è disponibile su Amazon al prezzo scontato del 16% di 45€.
Claudio Di Tursi per Apple Philosophy