Intro
Ci sono stati momenti nella storia di Apple in cui questa grande azienda è stata in grado di concepire prodotti che avrebbero stravolto il mercato. A volte lo ha fatto reinventando oggetti e stabilendo nuove modalità per la loro fruizione, altre cogliendo traguardi che si pensavano irraggiungibili, spiazzando la concorrenza e costringendola ad inseguire. Protagonista indiscusso di questi momenti è stato sempre Steve Jobs. C’era lui sul palco dell’auditorium Flint del De Anza Community College il 24 gennaio 1984, quando è stato svelato al mondo il primo Macintosh, la macchina che avrebbe cambiato per sempre le modalità con cui le persone si rapportano ai computer. E c’era ancora lui nel 2001 quando è stato presentato l’iPod, il dispositivo che ha sancito la fine del predominio del Walkman Sony nel campo dei lettori per ascoltare la musica in mobilità, e ancora nel 2008, quando, con l’iPhone, Apple ha spiegato al mondo cosa fosse uno smartphone.
A novembre dello scorso anno Apple, questa volta sotto la guida di Tim Cook, ha stabilito un nuovo traguardo realizzando M1, il SoC di Apple Silicon che ha segnato la separazione da Intel ed equipaggiando il MacBook Air, il Mac Mini e l’iMac ha ridefinito gli standard relativi alle prestazioni dei computer destinati all’utilizzo personale o semiprofessionale.
A dieci mesi di distanza, ad aggiungere tessere ad un mosaico del quale si percepisce ormai chiaramente il disegno, arrivano M1 Pro, M1 Max e due nuovi MacBook Pro da 14 e 16”. Sono le macchine destinate all’uso professionale che ancora una volta cambieranno tutto, le macchine che vi racconteremo in questo articolo.
MacBook Pro 14” o MacBookPro da 16”: la differenza sta solo nello schermo.
Proprio così, finalmente la scelta tra i due MacBook Pro di Apple è unicamente una questione di portabilità. Posso avere la stessa potenza sterminata indifferentemente su 14” e 16” “maxando” le configurazioni nella stessa misura.
Una scelta, quella delle dimensioni, da non fare a cuor leggero: le misure ed i pesi sono diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati e partono da livelli che già per il 14” sono piuttosto alti.
Rispetto al 13” , ad esempio, il Mac book Pro M1 Pro/Max da 14″, a fronte di dimensioni che sono aumentate di poco, vede aumentare il peso du 200 grammi netti e per passare da questo al nuovo modello da 16″ bisogna aggiungere mezzo chilo.
Dimensioni a confronto
13” MacBook Pro M1 VS 12 Pro/Max | 13” M1 | 14” M1 Pro/Max |
Dimensioni | 30.41 x 21.24 x 1.56cm; | 31.24 x 22.09 x 1.52cm; |
Peso | 1.4kg | 1.6kg |
16”MacBook Pro Intel vs 16” M1 pro / max | 16” Intel | 16” M1 Pro/Max |
Dimensioni | 35.79 x 24.59 c x 1.62 cm; | 35,57 x 24.81 x 1.68cm; |
Peso | 2.0kg | 2.1kg |
Nella scelta bisogna tenere presente anche le dimensioni dell’alimentatore che nel modello da 16″ sono maggiori.
I nuovi MacBook Pro sono ultra potenti, le prove lo confermano
Il web è ormai pervaso di benchmark che mostrano come la potenza dei nuovi MacBook Pro con M1 Pro e M1 Max sia notevolmente superiore a quella delle macchine che li hanno preceduti.
Quello che impressiona è l’efficenza termica dei nuovi portatili che, grazie ai nuovi SoC M1 Pro ed M1 Max, ottengono potenze considerevoli consumando molto meno dei concorrenti.
Con un consumo di soli 30 watt la potenza di calcolo dei nuovi portatili è superiore di 1,7 volte rispetto a quella dei diretti concorrenti che comunque non riescono a raggiungerli nemmeno spingendo il consumo al massimo.
Lo stesso discorso può essere fatto per la GPU che a parità di potenza consuma ben 100 watt in meno rispetto ai portatili della concorrenza di pari fascia.
Aspettiamo di avere report per capire come questa potenza venga effettivamente sfruttata nell’ambito della routine lavorativa, ma non ci sono motivi per credere che la superiorità di queste macchine non sarà confermata. Guardando i grafici relativi alle prestazioni e studiando le primissime prove sul campo apparse in rete, si rimane sbalorditi e ci si chiede se realmente siano in molti ad avere bisogno di così tanta potenza. L’impressione che si ha, infatti, è che alla maggior parte degli utenti Pro, sia più che sufficiente la potenza, davvero notevole, espressa dal MacBook Pro con SoC M1 usciti nemmeno un anno fa. Quello, che farà scegliere queste macchine al professionista, ne siamo certi, è la combinazione della loro sterminata potenza con altre caratteristiche. Quali? Continuate a leggere.
Gli SSD dei nuovi MacBook Pro hanno una velocità mai vista prima
I Nuovi processori non potrebbero esprimente al meglio la loro potenza se il canale di comunicazione con l’SSD non fosse adeguato. Non avrebbe senso elaborare dati in maniera fulminea se questi dati per arrivare alla CPU impiegassero troppo tempo. Gli SSD delle generazioni precedenti già erano veloci ma nei nuovi Soc M1 e M1 Pro Max la velocità di scrittura delle unità SSD è quasi pari al doppio arrivando quasi a 7,4 GBps.
I nuovi pannelli LCD: quasi oled, anzi meglio
I display Retina liquida XDR sono con ogni probabilità i migliori display mai visti in un notebook. Oltre alla risoluzione notevole, sul modello da 16 pollici è di 3.456×2.234 pixel, su quello da 14 pollici è di 3.024×1954 pixel. Il rapporto di contrasto è di un milione a uno, raggiunto anche grazie all’illuminazione a mini LED. Ogni display è calibrato in fabbrica e dispone di modalità di riferimento professionali per la gradazione del colore HDR, la fotografia, il design e la produzione di stampe. Grazie alla tecnologia ProMotion che arriva per la prima volta su Mac, tutto, dallo scorrimento di una pagina Web ai giochi, è più fluido e reattivo, riducendo anche il consumo energetico. Con frequenze di aggiornamento da 10 fino a 120Hz, la tecnologia adattiva si adatta automaticamente al movimento del contenuto.
I nuovi MacBook Pro M1 Pro e M1 Max non hanno rivali in autonomia.
L’efficienza energeticaportata dai nuovi SoC M1 Pro e M1 Max ha ripercussioni importanti anche sul fronte della durata della batteria. Il moodello da 14″ offre fino a 17 ore di riproduzione video, cioè sette ore in più rispetto al suo predecessore su base intel, mentre il modello da 16″ raggiunge ben 21 ore di riproduzione video, vale a dire 10 ore in più del modello da 16″ precedente.
A differenza di altri notebook professionali che riducono le prestazioni quando non sono collegati all’alimentazione, MacBook Pro offre le stesse performance anche quando è alimentato solo a batteria.
La ricarica, poi, è. particolarmente veloce: in soli 30 minuti si raggiunge il 50% della carica.
Finalmente il ritorno del MagSafe, del lettore di schede SD e della porta HDMI
D’accordo, con adattatori stand alone e hub usb-c si può risolvere qualunque situazione. Ma un portatile professionale è giusto che fornisca nativamente le porte che i professionisti, e non solo, usano di più. Quelle messe sui nuovi MacBook, a ben vedere, non sono nemmeno il minimo sindacale. Se la mancanza di una porta USB-A, almeno per quanto riguarda le esigenze di memorizzazione e condivisione, viene superata egregiamente dalle USB STICK con il doppio connettore USB-A – USB-C, la mancanza di una porta Ethernet è, a nostro modo di vedere, una pecca piuttosto grave. In questo caso viene in soccorso l’adattatore originale, o quello di terze parti (a questo link una prova), ma considerato che le usb-c disponibili sono solo tre e che i professionisti lavorano spesso in uffici cablati, la porta Ethernet, su macchine di questo livello non deve mancare.
La Notch, la webcam da 1080p e la mancanza del FaceID
Per includere una fotocamera migliore nei nuovi MacBookPro M1 Pro/Max, apple ha introdotto la Notch. Lo ha fatto aggiungendo una striscia alta 76 pixel per tutta la lunghezza dello schermo; in quella striscia vanno a finire la barra dei Menu e, appunto, la Notch. Nessun fastidio quindi e nessuna rinuncia, solo una fotocamera notevolmente migliorata che guadagna finalmente il formato 1080p.
Ecco, in particolare, come verrà gestita la Notch per essere il meno invadente possibile:
Nella prima immagine si vede la schermata tipica dell’utilizzo normale: la barra dei menu è visibile ed occupa la parte superiore sinistra dello schermo. A destra ci sono l’indicatore della batteria, della connessione , orario e tutti gli altri elementi d’interfaccia che conosciamo.
La seconda immagine mostra l’utilizzo in full screen mode con film e giochi: in questo caso la parte superiore dello schermo diventa scura per un’altezza pari ai 76 pixel della notch.
Nella riproduzione video, streaming o contenuti multimediali, terza immagine, il notch non sarà visibile in quando lo schermo è in 16:10 e tutti i contenuti sono o in 16:9 o in 21:9 e quindi si avranno sempre e comunque bande nere nella porzione bassa e alta dello schermo
La mancata presenza del FaceID è dovuta alla grandezza dei componenti che servono per realizzarlo che, attualmente, supera lo spessore dello schermo. Molto probabilmente Apple avrebbe anche potuto fare una notch più piccola, ma quasi sicuramente intende abituarci da subito alle attuali dimensioni perché conta di inserire nei prossimi modelli il tanto agognato FaceId.
La tastiera
Vedendo quel nero in mezzo ai tasti, durante la presentazione, avevamo creduto che la tastiera fosse diventata, come negli altri laptop, un blocco di plastica a se stante applicata nel mezzo del case e assicurata a questo con delle viti. In realtà, fortunatamente, si tratta solo della scelta stilistica, di dubbio gusto, di dipingere la zona dello chassis unibody di alluminio dal quale escono i tasti della stessa tonalità di nero. Per quanto riguarda la digitazione, l’impressione è che non si siano fatti passi in avanti rispetto al feedback dei tasti, che risultano eccessivamente morbidi e non hanno lo scatto deciso delle tastiere a farfalla che, però, avevano ben altri problemi.
I Prezzi e gli sconti
Naturalmente, i prezzi variano molto in funzione delle configurazioni ma, nell’ambito della stessa configurazione, bisogna dire che tra la versione da 14″ e quella da 16″ c’è poca differenza, come si può vedere dalla tabella che segue.
È in assoluto la versione meno cara: MacBook Pro 14″, Chip Apple M1 Pro con CPU 8-core e GPU 14‑core, 16GB RAM, 512GB SSD. Nella versione Grigio siderale Amazon pratica una quarantina di euro di sconto, cosicché l’oggetto viene via a 2306,98€: Ce n’è d’avanzo per la maggior parte degli utenti. È possibile pagare in cinque rate. |
|
Una macchina molto equilibrata: Apple MacBook Pro 14″, Chip Apple M1 Pro con CPU 10-core e GPU 16‑core, 16GB RAM, 1TB SSD – Grigio siderale. Rispetto alla versione precedente un disco più capiente da 1TB, la CPU a 10 core e la GPU a 16 core. Si pagano 543€ in più, ma la macchina è completamente diversa.È possibile pagare in cinque rate. | |
Si tratta del MacBook Pro da 16″, con Chip Apple M1 Pro, CPU 10-core e GPU 16‑core, 16GB RAM, 1TB SSD – Grigio siderale. Una buona macchina, con un ottimo compromesso tra prezzo e prestazioni, e un disco da 1TB.
Il prezzo di listino di Apple per questo prodotto è 3.079,00€, ma acquistando su Amazon la colorazione Grigio Siderale, si ha uno sconto di (8%) e lo si porta via a 2,840,45€ . |
|
Un vero è proprio mostro: MacBook Pro 16″, Chip Apple M1 Max con CPU 10-core e GPU 32‑core, 32GB RAM, 1TB SSD – Argento. Per ottenere di più bisogna portare la RAM a 64GB e aumentare le dimensioni dell’SSD fino ad un massimo di 64GB. 3.949,00€ | |
La configurazione maxata al massimo del MacBook Pro com M1 Max da 14″. Al momento si trova solo sul sito Apple o all’Alle Store. Si tratta di una macchina con 64GB di memoria unificata, GPU a 32 core ed un ssd da 8TB, destinata ad un uso estremamente professionale. 6.759,00€ | |
La configurazione maxata al massimo del MacBook Pro com M1 Max da 16″. Al momento si trova solo sul sito Apple o all’Alle Store. Si tratta di una macchina con 64GB di memoria unificata, GPU a 32 core ed un ssd da 8TB, destinata ad un uso estremamente professionale. 6.939,00€ |
SUPPORTA Apple Philosophy a costo zero
Se stai per fare un acquisto su Amazon e desideri supportare Applephilosophy, clicca sul banner qui sotto o compra attraverso i nostri link. Per ogni acquisto che farai Amazon ci riconoscerà una piccolissima percentuale per il semplice fatto che per fare l’acquisto sei partito da ApplePhilosophy. Ovviamente NON spenderai un centesimo di più di quanto avresti speso per gli stessi acquisti andando direttamente su Amazon.